lunedì 29 aprile 2024

Evidenza dei particolari

Ho percorso migliaia di volte la distanza che ci separa, conosco tutte le possibili varianti. Dove non sei e dove vivo (vivevamo) sono luoghi vicini, in linea d’aria praticamente nulla. Mi chiedo se queste mie passeggiate giornaliere (che non sono il solo a fare, ho cominciato a salutare altri col mio stesso vizio) siano una sorta di preparazione a non so cosa. A forza di passare e ripassare e passare ancora magari qualcosa resterà, un’ombra forse, che si nasconde dal Sole e anche dalla Luna. Vaneggio, è evidente. Mi perdo in particolari e aggiungo valore a un piatto perdente, ma è noto a tutti che non so giocare quindi non ho chiara la giusta posta calcolando correttamente il rischio. Ogni giorno vedo una nuova crepa, piccola o grande. La mia tentazione e di comportarmi come dopo una forte scossa di terremoto che mina la stabilità dell’edificio e io semplicemente con la spatola uso lo stucco in pasta per far sembrare il muro integro, dopo aver ripulito dai pochi calcinacci. Poco da aggiungere, è evidente. Il fatto che mi manchi, del resto, è altrettanto evidente. Ciao, Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

domenica 28 aprile 2024

Parlo da solo

Parlo da solo e non sono il solo. Molti parlano da soli per strada, o così sembra ad uno sguardo superficiale. La prima volta che ebbi quest’impressione fu a Riva del Garda, ormai una vita fa. Ricordo che stavo guardando incuriosito il colore di un gelato che qualcuno aveva appena comprato e si stava gustando con evidente piacere. Ho rimosso il colore che mi sembrava improbabile per un gelato, magari era gusto Puffo, ma sul gelato non ho altri particolari da aggiungere. Il mio sguardo infatti venne presto rapito da un’altra situazione, una persona che passava non lontana da me e parlava da sola. Non capivo perché stesse gesticolando come se discutesse animatamente con qualcun altro che però non vedevo. Rimasi per un tempo imprecisato a fissare quell’uomo senza capire se era scemo o se avesse solo bevuto, poi mi resi conto che in mano teneva un oggetto e parlava con quello, era uno dei primi cellulari che si trovavano in commercio. Solo dopo capii cosa faceva, e anni più tardi pure io cominciai a comportami come lui, iniziai a parlare apparentemente da solo mentre prima lo facevo realmente. Che di tanto in tanto io parli proprio da solo è vero, lo confesso. Mi racconto cose, immagino di discutere mentalmente con qualcuno, penso talvolta a voce alta e ho bisogno di farlo anche solo con qualche parola, per capire meglio il senso del ragionamento. Mi capita poi di parlare da solo con altri, per fortuna poche volte, e succede quando dico cose senza essere ascoltato veramente, oppure sono io che lascio parlare gli altri senza ascoltarli. So che è sbagliato, ma l’ho fatto. Comunque sia la solitudine, che entri trionfalmente oppure dall’ingresso secondario, non manca mai, sa come tornare ed è praticamente impossibile non scambiare con lei alcune parole ogni tanto. Ciao, Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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sabato 27 aprile 2024

Regali

La vita fa regali, ad esempio capita che s’inizi a leggere un libro e quello aiuti a partire con la fantasia, a chiudere gli occhi per inseguire sogni e poi a riaprirli scoprendo che non sono le cinque passate ma neppure le tre. La vita in quell’occasione ti ha regalato più di due ore.

Anche io ho fatto regali, e quelli più riusciti sono piaciuti prima di tutto a me. È il caso del regalo boomerang insomma, che in parte ritorna.

Regali poi ne ho ricevuti, moltissimi e in vari momenti della vita. Alcuni sono stati fatti per enfatizzare mie debolezze, una sorta di presa in giro insomma. Altri perfetti che non ho apprezzato subito. Altri ancora ricevuti per dovere e fatti ugualmente per dovere. Alcuni regali sono per sempre nel cuore.

Nella realtà poi succede che ai regali si alternino i furti. È nell’ordine delle cose, serve all’equilibrio tra le stelle, quello che gli oroscopi solitamente nascondono ma è logico, se ci si pensa, e solo per un semplice fatto statistico.

Poi ci sono regali che portano dolore, sono quelli fatti a persone partite e che li hanno lasciati come loro eredità, non li hanno potuti portare via come sarebbe stato giusto.

Ma non mi va di pensare solo al dolore, che pure accetto, né ai regali buttati con rabbia dopo una delusione e che non mi interesserebbe in alcun modo riavere. Voglio immaginare regali nuovi, che farò o riceverò. E, credimi, mi sto organizzando. Ciao, Viz.

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venerdì 26 aprile 2024

Che entri anche lui

Novità poche, solite cose. Ieri mentre stavo arrivando dove non sei vedo da lontano una donna con un cane. Stava legandolo fuori dal cancello, e lui stava tranquillo, lasciava fare. Io avvicinandomi le ho detto: Lo faccia entrare. Lei mi risponde che c’è l’avviso che ne vieta l’ingresso, ed è vero, l’avviso c’è. Io continuo però: Lo faccia entrare, non dà fastidio a nessuno. Lei mi guarda, sorride, slega il cane ed entra con lui. Ecco, non le ho detto tutte le cose che avrei voluto dirle, avrei rischiato di non essere capito e quello che ritenevo essenziale lo avevo già detto. Le parole non pronunciate e solo pensate sono queste: Lo faccia entrare, non solo non darà fastidio ma farà piacere a chi è già dove tu non sei, e farà piacere pure al cane sentirsi partecipe nella visita e non escluso. Queste parole le ho pensate e non le ho dette, ma l’effetto desiderato l’ho ottenuto. Più tardi, ormai uscito, mi è capitato di reincontrarla col suo bel cagnone che mi stava seguendo. Ci siamo scambiati un buongiorno, e tutto è finito lì. Eppure, con un’associazione pericolosa, mi viene da pensare, come farebbe forse Bergonzoni, alla frase “Non luogo a procedere”. E perché mai in quel luogo, che è un non luogo, non si potrebbe procedere? Chi vi si trova ospite non potrà che provare piacere a non sentirsi del tutto escluso dalla vita che continua, ne sono quasi certo lasciando tuttavia un piccolo dubbio a beneficio di non so chi. Ci sono luoghi speciali nei quali ognuno entra o non entra e si costruisce le proprie regole, adatta il proprio pensiero. In alcuni di questi luoghi i gatti entrano liberamente, e moltissimi uccelli. Anche i cani allora, quando sanno rispettare e stare al loro posto. Ciao, Viz.

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giovedì 25 aprile 2024

Loop temporale

Lo schema è sempre lo stesso. Cambiano i personaggi, l’ambientazione e il tempo ma il modello è ripetitivo. È quasi come se indossare una maschera diversa ogni giorno non cambiasse realmente nulla. La proiezione si muove e se immortalata in una foto non sembra la stessa del giorno prima. Non attira l’attenzione eppure si comporta allo stesso modo con ogni persona che incontra. Gli altri non se ne rendono conto perché la proiezione appare in luoghi diversi in modo da non permettere associazioni a nessuno. Ci si stupirebbe molto nel vedere un vecchio professore che si comporta quasi allo stesso modo di una suora laica o di un giovane in carriera, con gesti e mimica facciale identici. La proiezione esegue come da copione la sua parte dalle prime ore dell’alba sino al tramonto del Sole o anche dopo, se serve, poi sparisce e ricompare altrove. Ricompare a migliaia di chilometri di distanza oppure vent’anni prima, e nuovamente ripete le sue solite azioni, identiche, finalizzate al solo scopo di ritrovare esattamente quel preciso momento, quella precisa persona in quella precisa fase della sua vita. Solo a quel punto, quando e se succederà, il ciclo si arresterà e l’obiettivo sarà raggiunto. Finalmente la proiezione potrà far sparire la maschera, assumerà la sua fisionomia originale dimenticata e potrà ricominciare la vita dove era stata interrotta. Sino a quel momento ogni giorno, pur con diverse sembianze, sarà come il precedente. Ciao, Viz.

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mercoledì 24 aprile 2024

Per gentile concessione

Se torni oggi non sono organizzato, ma posso farlo. Non so cosa direi, cosa farei, come ti saluterei. Un abbraccio mi sembra la cosa più probabile. Vorrei sapere le tue novità, ovviamente, o mi accontenterei di sentirti raccontare ciò che già mi raccontasti, o cose successe alle quali io non ero presente. Poi ti chiederei cosa vorresti da pranzo, o dove potremmo andare, noi due soli. In mente ho già almeno una decina di posti diversi, chiusi anche da anni che per l’occasione aprirebbero senza problemi. Ti farei vedere le novità, molte a dire il vero perché quasi otto anni non sono pochi, per niente. Ma si tratta di stupidaggini, i mutamenti che a volte mi tolgono la tranquillità sono nulla al confronto delle cose serie. Quasi sicuramente mi faresti capire che sbaglio a pensare come penso, sorrideresti prendendomi un po' in giro. Ci sta, lo ammetto. Il problema è che non so se ti permettono di venire, si tratterebbe di una situazione inaudita, assolutamente vietata dalle leggi non umane. Io intanto aspetto. Qualcosa avverrà e la vita deciderà. Ciao, Viz.

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martedì 23 aprile 2024

Amori estivi


Persone perdute in giornate infuocate

per sempre andate

e dimenticate

Mica vero quello che si dice in certe giornate estive, quando si promette che ci si ritroverà e ci si scriverà. Come testimone sono poco credibile e gli amori estivi li ho solo immaginati, sono rimasto più sul piano dell’amicizia superficiale ampliata dalla sensazione della sua provvisorietà. Quello che frega è l’idea che debba finire, ipotesi da esorcizzare. Qualcuno, degli amori estivi, ne ha fatto una scienza che mi è sconosciuta, magari invidiata ma mai esplorata. Se una cosa ho capito, dopo decenni, è che la timidezza non paga e per ciò che interessa o si vuole raggiungere occorre chiedere, non solo in estate. Dopo tutto sarà più evidente, anche la possibile inconsistenza dell’interesse. Ho capito quanto sia stupido guardare la lontano qualcuno per intere settimane e poi, due giorni prima di ripartire, scambiare le prima parole. Esattamente come trovarsi su un’isola con un mare fantastico e, solo alla fine, mettere la testa sott’acqua e vedere la bellezza del mondo sommerso. Questo ho visto ed ho vissuto, non posso ricavarne alcuna regola di vita, non posso trasmettere ad altri quello che neppure io so spiegarmi. La vita semplicemente è. Ciao, Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

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