mercoledì 10 giugno 2015

La scoperta

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Il bambino è curioso del mondo, degli altri, del proprio corpo che avverte unico.
Le stagioni passano, ed ognuna porta nuove conquiste, accresciuta coscienza. 
Queste possono diventare perdite spesso unite al dolore, mentre a volte viviamo momenti fondamentali di passaggio, legati alla gioia, alla crescita.
Rimane sempre, dovrebbe rimanere sempre, la spinta alla scoperta, la curiosità di vedere, di sapere, di fare.

Scoprire la propria ignoranza, in questo senso, è un regalo. La consapevolezza di avere una meta da raggiungere o una conoscenza da colmare. Ad esempio un autore mai letto, un film non ancora visto, una persona non ancora conosciuta, un gioco erotico sino ad un certo momento solo immaginato, o il Viaggio, la partenza solo per il gusto di partire.

Il sapore del fico, la pelle della propria gamba, che reagisce nel modo conosciuto ma anche nuovo, un dolore fisico mai provato, e poi superato.
E scoprire, scoprendo, che qualcuno prima di noi sapeva, aveva già scoperto a sua volta e aveva fatto dono agli altri del suo lavoro. Un lavoro non per gli altri, immagino, o non solo per gli altri, ma che ora lo è diventato.

Forse è questa la bellezza, alla fine, lo scopo, momentaneo, totalizzante, assorbente. 
Il solo scopo, prima di iniziare a dimenticare perché occorre sempre avere un luogo da scoprire, magari esattamente lo stesso che ci sembra di conoscere da tanti, tantissimi anni.  


                                                                                                         Silvano C.©   

( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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