mercoledì 24 giugno 2015

La stupidità di chi, per osservare il cielo, cadde in una buca



 
Leggendo di siffatto incidente, di un uomo che cadde in una buca per guardare le stelle, come non pensare alla sua stupidità? È la prima cosa che viene alla mente, anche perché da questo automatismo non esattamente logico derivano a migliaia gli espedienti scenici per far sorridere senza troppi sforzi un pubblico non incline a perdere tempo per pensare.

Sorridere di queste piccole cose può anche essere utile per allentare la tensione, non lo nego, e se capita poi che sia io ad inciampare in una buca non vista prima credo sia giusto che accetti di essere un po’ preso in giro. Ma qui divago, e torno indietro nel tempo, ad un attimo prima del bivio della scelta: ridere o non ridere?

Ora ripropongo la scena letta, ma la racconto in modo diverso, ovviamente senza cambiare i fatti, ma solo il modo di raccontarli. Ed ecco allora che un uomo, per guardare il cielo e scoprire un po’ il segreto custodito dalle stelle, per riflettere sul suo stesso significato, non si accorse della buca davanti a lui e vi cadde dentro.

A te ora scegliere come leggere il fatto di quell’uomo che cadde, perché, devo dirtelo, dalla tua scelta, derivano poi alcune conseguenze.



                                                                                                         Silvano C.©   


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

2 commenti:

  1. Bisognerebbe ridere di chi non sa alzare gli occhi al cielo.

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