lunedì 19 giugno 2017

Il tempo mi consolerà




Il tempo è il medico principale che deve curarmi, pare. Io non devo aver fretta, sembra, e non devo seguire strade che non senta mie, dicono.

L’esperienza della tua morte è stata la cosa più difficile che io abbia mai dovuto affrontare, e non l’ho superata se non in minima parte. Metto in atto varie strategie, non ultima quella di infastidire tutti da mesi col mio blog. Mi consola, da questo punto di vista, una cosa sola. Nessuno è obbligato a leggere. Io non pago nessuno e nessuno paga me. Non ci guadagno con la pubblicità, e nessuno ne ottiene alcun vantaggio economico.

Tu non volevi morire, ma alla fine sapevi, assopendoti hai accettato il tuo destino, mi hai dato una lezione. Avresti certamente voluto dirmi qualche cosa, ne sono certo, e sicuramente non abbiamo fatto in tempo ad affrontare vari argomenti che ora resteranno per sempre affidati solo a me, ed a chi ti ha conosciuta. Hai avuto la fortuna, dicono, di poter morire nel tuo letto. Dalla mia parte poi, la più comoda. Te ne sei andata in casa tua. E qui sei rimasta. Ci sei pure ora, mentre mi fai trovare un tuo regalo di alcuni anni fa (uno strano attrezzo per svitare bulloni di vario diametro che sembra un gioco).

Inutile dire che mi manchi da morire, che io cerco di essere, con tutti i miei limiti, quello che dovrei essere. Manchi da morire a nostro figlio. Eppure nell’ingiustizia e nel dolore hai avuto fortuna, alcuni pensano. Certamente quello rimasto solo ora sono io, non tu. Forse questa è già una fortuna, non lo so.

La realtà è che nessuno di noi sa come morirà. Tutti vorremmo vivere il più a lungo possibile e poi andarcene in fretta senza soffrire o quasi. Sembra tuttavia, secondo un articolo che ho solo in parte letto oggi, che a pochi sarà riservata questa sorte. La maggioranza di noi è attesa al varco da anni, lunghi anni, di sofferenze, demenza, non autosufficienza e altre amenità. Inoltre molte delle cose importanti della vita, della nostra vita, che vorremmo dire, trasmettere, far arrivare, non arriveranno mai. Ci mancherà il tempo di farlo. Ci penseremo troppo tardi. Quando vorremo comunicare, ormai non saremo più in grado di farlo.

In questa situazione che ci accomuna tutti è difficile essere allegri, servirebbe piuttosto iniziare a prepararsi, senza scordare di vivere al meglio ogni giorno nuovo che ci viene dato.

Altro non so dire, neppure molti medici sanno dire molto di più se non sono specialisti e se non sentono come loro dovere il tentare di capire questa realtà. Inoltre non si muore per colpa dei medici, di solito, ma si muore perché si deve morire. Ed anche i medici muoiono.

Non ho risposte a nulla, ora.

Posso solo aggiungere ciao, Viz,  è stato bello aver condiviso la vita con te, finché è stato possibile. E non puoi negare che qualche volta ci siamo pure divertiti non poco.



                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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